Under 12
05 set 2018
Trascriviamo con piacere il bellissimo articolo di LUCA BIANCO scritto per il portale web SPORTORINO.
“Dodici anni e il cuore pieno di paura” cantava Francesco De Gregori in un suo famoso brano per descrivere l’esordio del piccolo Nino su un campo di calcio. E con le stesse parole avrebbe potuto raccontare la prima esperienza in nazionale di Giulio Meloni, classe 2006, giovanissimo giocatore dei Grizzlies Torino 48 impegnato l’estate scorsa nei Campionati Europei under 12. Una grande emozione, per la maglia azzurra e per l’importanza dell’evento, il primo internazionale di una carriera cominciata da poco. Giulio si è presentato sul monte di lancio e poi in battuta con un po’ di agitazione; ma proprio come il Nino di quella canzone, che tira in porta e realizza un gol, ha messo a segno diversi strike e anche alcune valide, grazie alla tensione che taglia il respiro ma che permette di dare il meglio nel momento decisivo. Non ricorderà la trasferta europea di Budapest soltanto per i match disputati o per il titolo finale della nazionale italiana. Dalla capitale ungherese Giulio è ripartito con più energia e voglia di giocare, con più sicurezza e determinazione, con il desiderio di respirare nuovamente l’atmosfera di certe partite; è tornato a casa con tante nuove amicizie da coltivare nel tempo.
Sabato scorso era allo stadio di via Passo Buole per la semifinale playoff tra Grizzlies Torino 48 e Rams Viterbo e tra una corsa e l’altra con gli altri ragazzi in giro per l’impianto (in cui ormai si sente come a casa) guardava qualche azione in campo. “Certo arrivare un giorno a vestire la maglia della prima squadra nel campionato di serie A sarebbe già un bel traguardo” assicura, “ma il mio sogno è andare a giocare negli Stati Uniti”. Dopo la pausa estiva di agosto ha ricominciato ad allenarsi – tre volte a settimana, due con l’under 12 guidata da Pierdomenico Bondavalli, il coach con cui è cresciuto, e una con l’under 15 – e lunedì inizierà la seconda media. Proprio a scuola gli capitò l’occasione di conoscere il baseball: “in prima o seconda elementare” ricorda, “un compagno di classe mi regalò una mazza e una palla giocattolo, io le abbandonai a casa ma dopo un paio d’anni le tirai fuori per provare”.
“Mi divertivo, così i miei genitori cercarono una società nella quale farmi giocare e trovarono i Grizzlies” prosegue, “le prime cose che si insegnano ai bambini sono le regole e i movimenti di lancio e battuta e poi con il tempo ci si allena per migliorarli e perfezionarli”. Papà Emilio e mamma Cristiana non conoscevano quasi il baseball ma con il tempo Giulio ha trasmesso loro la sua passione; oggi sono i suoi primi tifosi e non soltanto perché assistono a tutte le partite. Dopo i provini per la selezione regionale andati così così sono stati loro a incoraggiare il figlio affinché partecipasse ai raduni di selezione per la nazionale giovanile, superati brillantemente fino alla convocazione per gli Europei under 12.
“Ci speravo tanto ma non me l’aspettavo” ammette Giulio, che nella prima settimana di luglio è quindi volato a Budapest vivendo un’esperienza fantastica con altri 19 ragazzi provenienti da tutta Italia. “Abbiamo giocato insieme, vissuto insieme, siamo diventati amici” conclude, “da allora ci sentiamo spesso e ci diamo appuntamento nei vari tornei organizzati durante l’anno”. Come i suoi compagni di nazionale Giulio continua a vivere la passione per il baseball con serietà e impegno, con la spontaneità di un ragazzo di dodici anni ma con le idee molto chiare; coltiva il sogno di tornare a vestire la maglia azzurra, un’emozione che accomuna atleti grandi e piccoli.
Luca Bianco